7 FALSI MITI SULLA PSICOTERAPIA
Nella mia esperienza clinica mi capita spesso di imbattermi su luoghi comuni sulla psicoterapia che non corrispondono in alcun modo alle evidenze scientifiche esistenti in questo ambito. Vediamo quali sono i falsi miti più diffusi e le evidenze scientifiche che li confutano in maniera definitiva.
1) La psicoterapia è per i “matti”
Il falso mito per eccellenza è l’idea che la psicoterapia sia per le persone “matte”, dove con il termine “matto” ci si riferisce a quadri psicopatologici corrispondenti a stati psicotici, quindi persone affette da allucinazioni, deliri, mancanza di contatto con la realtà ed elevata stravaganza nei modi di fare. Sebbene la psicoterapia sia molto utile per condizioni di questo genere, la sua efficacia è senza dubbio superiore per il trattamento di persone che hanno un buon funzionamento psicologico. Esistono moltissimi dati, ad esempio, che dimostrano che la psicoterapia sia più efficace con persone che hanno elevate capacità introspettive, che sono capaci di mettersi in discussione, che hanno alle spalle un buon sostegno sociale (per una revisione di questi studi si veda Norcross & Lambert, 2011b). Queste evidenze mostrano come persone con un elevato livello di funzionamento psicologico che si trovano ad affrontare momenti di crisi, difficoltà relazionali, momenti di depressione o di ansia sono quelle che hanno maggiore probabilità di ottenere un esito positivo dalla psicoterapia.
2) Gli psicoterapeuti hanno studiato le teorie ma non hanno esperienza della realtà.
Una delle argomentazioni più diffuse tra chi ha scarsa fiducia negli psicoterapeuti è che lo studio delle teorie psicologiche non possa essere sufficiente a capire la realtà delle persone. Questa affermazione non tiene conto del fatto che la formazione di uno psicoterapeuta (molto diversa dalla formazione dello psicologo e dello psichiatra) si basa principalmente su lunghi percorsi esperienziali di lavoro su di sé, con terapia personale e costante riflessione sulle loro difficoltà personali e sulle relazioni con i loro pazienti.
3) Se ho già provato una volta e non ha funzionato, vuol dire che non fa per me.
Spesso un’esperienza negativa con uno psicoterapeuta scoraggia le persone a tentare nuovamente di iniziare una nuova esperienza di terapia. Ma ciò che emerge con chiarezza dalla ricerca sulle psicoterapie è che non tutti i terapeuti sono uguali (Crits-Christoph et al., 1991), e soprattutto che uno psicologo che va bene per una persona può non andare bene per un’altra, e viceversa uno psicologo che è stato inefficace con una persona, può risultare perfetto per un'altra (Calvert et al., 1988; Gottheil et al., 1995). Questo avviene perché la psicoterapia è una relazione, e nelle relazioni valgono molto le sensazioni “a pelle” (Messina et al., 2012). Quindi, ricordati che è importate trovare il terapeuta giusto per te!
5) Io conosco l’origine dei miei problemi, quindi la psicoterapia non mi serve.
Abbiamo passato tutta la vita a tentare di risolvere i nostri problemi e sappiamo come siamo fatti… a cosa ci serve l’opinione di uno psicoterapeuta? Per prima cosa, lo psicoterapeuta proprio per il fatto che ci osserva da una prospettiva diversa può fornirci degli spunti che non avevamo mai considerato. Seconda e fondamentale considerazione, la psicoterapia non è solo uno scambio di opinioni, la psicoterapia è un’esperienza relazionale intensa. Lo psicoterapeuta non ti cura con le informazioni, lo psicoterapeuta ti cura entrando in relazione e osservando insieme a te cosa accade (Norcross, 2001; Norcross & Lambert, 2011a).
6) La psicoterapia è costosa.
Certamente la psicoterapia ha un costo. Ma avete mai calcolato tutti i soldi che avete perso fino a questo momento perché non riuscite a sfruttare a pieno i vostri talenti nel lavoro? Avete calcolato i soldi che spendete per alzare la vostra autostima (vestiti costosi, macchine costose, estetista, parrucchiere)? I soldi che spendete per le cure mediche causate dai ritmi di vita stressanti che state sostenendo? Per non parlare dei soldi spesi per alimentare le dipendenze (alcool, droga, gioco d’azzardo). Andando alla spesa pubblica, avete idea di quanto costi una persona depressa o ansiosa in termini di giorni di assenza lavorativa per malattia, ricoveri ospedalieri, farmaci? La psicoterapia non è una spesa, la psicoterapia è un investimento per il vostro futuro.
7) La psicoterapia non mi serve perché il mio problema dipende da neurotrasmettitori (o da un’area cerebrale, o da stati ormonali, o da ritmi circadiani ecc.)
Un falso mito è quello che vede la psicoterapia come un intervento che agisce a livello di “mente” e che in quanto tale non può essere efficace per disfunzioni che hanno dei correlati somatici. Questo dato è confutato pienamente da tutti gli studi che hanno messo in luce in maniera decisiva gli effetti della psicoterapia sul cervello (Messina et al., 2014). Queste è possibile poiché i significati che diamo agli stimoli provenienti dall’ambiente cambiano la risposta del nostro cervello agli eventi che incontriamo nel corso della nostra vita.
Bibliografia
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Crits-Christoph, P., Baranackie, K., Kurcias, J., Beck, A., Carroll, K., Perry, K., ... & Zitrin, C. (1991). Meta‐Analysis of Therapist Effects in Psychotherapy Outcome Studies. Psychotherapy Research, 1(2), 81-91.
Gottheil, E., Sterling, R. C., Weinstein, S. P., & Kurtz, J. W. (1995). Therapist/patient matching and early treatment dropout. Journal of Addictive Diseases, 13(4), 169-176.
Messina, I., Sambin, M., & Palmieri, A. (2013). Measuring therapeutic empathy in a clinical context: validating the Italian version of the empathic understanding of Relationship Inventory. TPM: Testing, Psychometrics, Methodology in Applied Psychology, 20(1).
Messina, I., Sambin, M., Palmieri, A., & Viviani, R. (2013). Neural correlates of psychotherapy in anxiety and depression: a meta-analysis. PLoS One, 8(9), e74657.
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Norcross, J. C. (2001). Purposes, processes and products of the task force on empirically supported therapy relationships. Psychotherapy: Theory, Research, Practice, Training, 38(4), 345.