(COME) LA PSICOTERAPIA CAMBIA IL CERVELLO
Negli ultimi vent'anni le neuroscienze hanno dimostrato che la psicoterapia ha effetti chiari e osservabili sul funzionamento cerebrale. Questo dato non sorprende affatto noi ricercatori: qualsiasi forma di cambiamento comportamentale deve avere necessariamente un correlato a livello neurobiologico. Tuttavia questo dato si scontra con l'idea comune secondo la quale le terapie rivolte al corpo siano chiaramente "biologiche", mentre non sarebbe lo stesso per interventi che agiscono sulla mente come le psicoterapie. Ma quali sono i limiti del biologico? L'idea di una separazione tra ciò che è mentale e ciò che è corporeo appare insostenibile scientificamente.
Le evidenze scientifiche sugli effetti della psicoterapia sul cervello consentono il superamento di questi preconcetti con le conseguenze che questo comporta. Ad esempio, viene superata l'idea che per cambiare il funzionamento del cervello bisogna necessariamente ricorrere a terapie comunemente considerate "biologiche", come gli psicofarmaci (con tutti gli effetti collaterali associati al loro utilizzo). Inoltre, si rafforza l'idea che il cervello, come la personalità, non sia qualcosa di statico, quindi il cambiamento è possibile e può avvenire attraverso esperienze relazionali (come appunto nel caso della psicoterapia, ma non solo).
Ma come cambia il cervello come effetto di una psicoterapia? Le ricerche disponibili fino a questo momento evidenziano l'importanza di alcuni processi fondamentali: 1) Cambiamento della reazione agli stimoli che provengono dal mondo esterno, associati alla riduzione dell'attivazione di strutture del sistema limbico (come l'amigdala) 2) Maggiore regolazione delle emozioni, dipendente da un miglioramento delle funzioni esecutive associate alla corteccia prefrontale. 3) Cambiamento delle rappresentazioni semantiche, ovvero dei significati che diamo alle esperienze (i quali dipendono in gran parte dalle nostre esperienze passate), associati al funzionamento di diverse aree cerebrali tra cui le aree temporali e prefrontali mediali. 4) Processi di ri-condizionamento, ovvero estinzione di alcune risposte comportamentali che vengono messe in atto in forma automatica sulla base di apprendimenti associativi, dipendenti dal funzionamento delle aree ventro-mediali della corteccia prefrontale.
FONTI SCIENTIFICHE:
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0074657 http://link.springer.com/article/10.3758/s13415-016-0440-5